ARAZZO VICTOR BRECHERET MURALE DELLA CAPPELLA
Collezione: VICTOR BRECHERET
Categoria: Complementi d'arredo

ARAZZO VICTOR BRECHERET MURALE DELLA CAPPELLA
VICTOR BRECHERET
1,27m x 0,98m
K152607
ARAZZO VICTOR BRECHERET MURALE DELLA CAPPELLA
VICTOR BRECHERET
1,27m x 0,98m
K152607
Il Murale della Cappella è un dipinto realizzato sulla parete della cappella situata nella fattoria di un amico di Victor Brecheret (1894–1955), ad Atibaia, nello Stato di San Paolo.
La proprietà si trovava in un luogo immerso nella natura, ricco di animali – uno scenario di vita rurale bucolica per cui Brecheret nutriva una vera passione. All’interno della cappella, oltre a scolpire il Crocifisso, dipinse questo murale con elementi che ritraevano proprio la scena che vedeva fuori.
Secondo alcune testimonianze, lo stile modernista di Brecheret, con il suo approccio estetico innovativo e meno convenzionale, non fu ben accolto dalla comunità religiosa della regione. Per questo motivo, il vescovo della diocesi non autorizzò che la cappella fosse elevata al rango di chiesa per la celebrazione delle messe, proprio a causa delle figure dipinte da Brecheret in questo murale.
by Kamy è il marchio autorizzato dall’Istituto Victor Brecheret a rappresentare i disegni dell’artista in arazzi e tappeti.
Questo arazzo è stato realizzato dalle ricamatrici del progetto sociale 1+1+by Kamy, con ricamo libero a mano, che unisce vari tipi di punti e diverse tecniche sviluppate da loro stesse.

Victor Brecheret nacque il 15 dicembre 1894 nella cittadina di Farnese, in provincia di Viterbo, in Italia. Rimasto orfano in tenera età, andò a vivere con gli zii, Augusto e Paulina Nanni.
Fin da bambino amava modellare figure in argilla, che poi cuoceva nel forno di casa. Un giorno, mentre camminava per strada, trovò a terra una rivista con illustrazioni fotografiche delle opere di Auguste Rodin; quella scoperta lo ispirò profondamente e da quel momento capì cosa voleva diventare da grande: uno scultore!
A diciott’anni iniziò a frequentare il Liceu de Artes e Ofícios, seguendo corsi di disegno, modellazione e intaglio del legno.
Durante il giorno lavorava nella fabbrica di scarpe dello zio, e di sera frequentava le lezioni. Dopo quasi due anni di studio, uno dei professori del Liceu chiamò sua zia e disse:
“Signora, non possiamo più insegnare nulla a questo ragazzo. Ha un talento incredibile. Se poteste portarlo a Roma o a Parigi, lì potrebbe imparare tutto ciò che desidera. Ha così tanto talento… penso che ne valga davvero la pena.
