L’architetto e ingegnere torinese racconta Intelligens. Natural. Artificial. Collective., la 19a Mostra Internazionale di Architettura dedicata all'ambiente costruito e alle numerose discipline che le danno forma
Salone 2025: i nuovi arredi e complementi tra sostenibilità e innovazione

BD Barcelona 1972 - Ph. Alessandro Russotti
Sculture totemiche, design industriale che diventa da collezione, ma soprattutto la proposta in interni comodi e rassicuranti, per la pace dei sensi
Inizia il Salone del Mobile.Milano 2025 dove i veri protagonisti sono i prodotti. Quest’anno, l’anno di Euroluce, è particolarmente vivace per le numerose iniziative culturali organizzate in Fiera e in città, ma non dimentichiamo che la vera ossatura della manifestazione risiede nelle proposte di arredo degli oltre 2.100 espositori italiani ed esteri. Quindi la nostra visita inizia dai padiglioni del Salone Internazionale del Mobile e del Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, osservando le proposte 2025 e alcune vocazioni generali che possiamo riassumere in una ricerca del comfort estremo, un minimalismo funzionale che riscopre i metalli come materia progettuale e una ricerca di evasione con soluzioni scenografiche che uniscono luce e suono. Tra le novità vi è senz’altro il perfezionamento di scelte formali avviate negli ultimi anni, testimoniato anche dalla scelta di riutilizzare gli stand, come a dire: se un progetto funziona, perché sostituirlo?
Stesso discorso sui complementi, dove il ruolo sempre più architetturale del divano che avevamo osservato in precedenza si rafforza, con forme che si ampliano, si estendono sinuosamente distribuendo lo spazio domestico e si ammorbidiscono ancora di più: se non sempre nelle imbottiture, che rimangono dense al punto giusto, quantomeno nei materiali di rivestimento. Il divano diventa quindi prezioso alleato dell’evasione, del rilassamento e dell’ozio, e grande nemico dello stress. Su questi divani si può vivere, lavorare, giocare. Anche le poltrone tornano avvolgenti, con palette neutre e materiali di matrice naturale, rivestite in bouclé, pelle naturale o velluto profondo, cuscini intrecciati e forme concettuali. Le sedie virano verso logiche attente agli sprechi in una visione responsabile della produzione.
In generale osserviamo una ricerca di spazi “calmi”, rassicuranti, che non urlano novità sensazionali ma invitano le persone a rifugiarsi e rinvigorirsi nell’effetto curativo di materiali straordinari che solo a toccarli trasmettono pace, nelle lavorazioni a regola d’arte, nelle invisibili soluzioni di ingegneria che rendono il movimento di uno sgabello lento al punto giusto.
Seduti in uno di questi spazi si ha la sensazione che gli arredi stiano davvero iniziando a prendere vita, come suggerivano i ricercatori del MIT al Salone più di dieci anni fa col progetto TRANSFORM. Per ora siamo concentrati sull’aspetto fisico, formale delle cose. Domani il nostro divano potrebbe riconoscere la nostra energia e rispondere con calore, leggero movimento e sottili vibrazioni, migliorando il nostro umore.
Ceramiche da collezione
Sempre di più il design industriale offre momenti di “collectible” attraverso uno dei materiali più amati dai designer e dagli artisti, la ceramica. Un esempio sono le edizioni di Bosa che quest’anno esplora il tema del mito con vasi, sculture e rivestimenti che portano le firme di Alessandro Corina e Paolo Stella con la collezione Motus/Mythos o con la collezione di totem Bossanova di Pepa Reverter. Anche Bitossi Ceramiche collabora con grandi firme come Patricia Urquiola con cui presenta Merlate, un trio di tavoli che estendono la collezione di vasi presentati l’anno scorso, realizzati con la tecnica del collaggio in cui l’argilla bianca allo stato liquido viene versata in stampi di gesso per poi venire rifinita a mano, una volta solidificata. Ancora, Rooms Studio propone il progetto The Shapes of Resistance realizzato durante i disordini politici in Georgia.
La bellezza dell'argilla grezza è invece sottolineata dalle collezioni di vasi oversize di Atelier Vierkant che per questo Salone propone una scenografia che evoca un senso di monumentalità e serenità di ispirazione naturale.
Oggetti da collezione e scultorei anche i vasi i di cristallo colorati dell'azienda francese Daum, con la serie Rêve Equestre, in edizione limitata a 225 pezzi, ispirati alle tradizioni equestri della scuola di equitazione spagnola a Vienna e le scuderie reali di Versailles. Un approccio simile anche quello di Villari, con lampade e oggetti da collezione come il grande Pavone all'ingresso dello stand disegnato proprio da Leone Villari.
Postmodern totems
Dopo i già citati totem di Pepa Reverter per Bosa, sono svariate le aziende che propongono oggetti con forme totemiche che ne mistificano la funzione. Tra questi Kartell mostra quattro sculture geometriche nei toni del grigio, bianco, rosso e verde chiaro. Si tratta dello sgabello Prince OHOH firmato Philippe Starck per questa edizione del Salone. Anche Moooi ripropone ormai un classico, il tavolino totemico optical Chess Table di Front. Anche le collezioni di BD Barcellona 1972 possono rientrare in questa categoria, con gli arredi colorati in chiave Memphis. In particolare segnaliamo la Stedelijk Chair Colour di Sabine Marcelis, Eclipso di Jaime Hayon, Workplace B di Konstantin Grcic e la sedia Simplex di Oscar Tusquets. Anche Ichendorf Milano lavora sul concetto di totem ma in scala più piccola, con i complementi per la tavola. Ne è un esempio la collezione Andalusia di Mario Trimarchi, la collezione Travasi di Astrid Luglio o la serie di caraffe Clarinette di Naessi Studio. Totemiche e misteriose le lampade Dalea e Centaurea dell'azienda portoghese Vista Alegre.
Il filone totemico è chiaramente intrepretato da Gufram, i cui prodotti iconici hanno segnato l'immaginario collettivo per decadi. Nel 2025 lancia reintepretazioni di un classico con il Boring Cactus di Drocco / Mello in peluche blu, e la serie Blue Baby e Red Baby di Keith Haring.
Quiet interiors
Tra le aziende che invitano a rilassarsi su imbottiti oversize e morbidi, troviamo Knoll, con uno stand (lo stesso dell’anno scorso disegnato da OFFICE) dalla forte atmosfera anni ’80 e il divano Perron Pillo Sofa del designer multidisciplinare Willo Perron e molte riedizioni di pezzi iconici come la Tugrndhat Chair di Ludwig Mies van der Rohe. Anche Porro punta sulla calma dei sensi con prodotti come Tobu di Francesco Rota, Twin di Dordoni Studio e Origata di Nao Tamura. Regina degli imbottiti, Edra quest’anno punta sull’affinamento di prodotti già a catalogo, studiando nuovi rivestimenti per i suoi classici. Citiamo Minotti per le atmosfere anni ’70 che riesce a creare con divani oversize firmati da Giampiero Tagliaferri e Marcio Kogan. Sempre in un'ottica avvolgente e decorativa, segnaliamo le trame sognanti e colorate dei tappeti dell'azienda tedesca Jan Kath. Poliform presenta Owen, una poltrona avvolgente con base in legno di olmo tinto nero firmata Jean-Marie Massaud. Visionnaire, con la firma di Fabio Bonfà, propone Walker, un divano dalle linee morbide e avvolgenti per un’esperienza di comfort totale.
Non solo divani ma anche sedie confortevoli, come la Glen di Gino Carollo per Calligaris, con fusto in legno di frassino e sedile e schienale imbottiti e tappezzati. Imbottita anche la nuova collaborazione tra Calligaris e Borbonese nell'interpretazione della poltrona Quadrotta di Archirivolto. Anche la qualità dell'aria vuole la sua parte ed è quello che fa la poltrona Haori di Adal. Disegnata da Canuch, prende il nome dalla parola giapponese che indica 'kimono' per un rivestimento dello schienale removibile, realizzato con lo stesso materiale usato per i tatami. Si tratta di un materiale naturale, intrecciato a mano in Giappone, in grado di migliorare la qualità dell'aria degli interni grazie alla sua capacità di assorbire umidità. Novità 2025 anche il tavolino Monn, sempre di Caunch, la cui base è costituita da acrilico riciclato stampato in 3D con polvere di carbone e un ripiano in vetro verniciato. Interni calmi e dedicati al benessere fisico anche grazie al nuovo Reformer Pilates di Technogym che si cimenta per la prima volta in questa disciplina. Vivere nel comfort non può trascendere dai tessuti che indossiamo, dalle lenzuola, tovaglie, plaid e asciugamani. New entry di questo salone la divisione Arca dell'azienda Beste, controlla tutta la filiera fin dall'origine del cotone, 100% Made in Italy con piantagioni in Puglia. Oltre a plaid, coperte, cuscini e accapatoi in spugna l'azienda propone abbigliamento comodo come felpe e t-shirt per stare in casa o per viaggiare.
Concludiamo con le curve sinuose e invitanti di Kasbah, il divano a isola di David Lopez Quinconces per Living Divani.