Forme, complementi, oggetti. Il design di Ettore Sottsass
La produzione del designer, sia essa in ceramica o in vetro, è caratterizzata da forme semplici, schiette, che si riallacciano alla tradizione artigianale italiana e a linguaggi antichi, pur avendo come elemento caratterizzante lo stile inconfondibile di Sottsass
L’architetto, come l’artista e il designer, deve conoscere bene la materia con cui lavora, di cui plasma la forma. Non deve solamente focalizzarsi sulla materia prima - il legno, la plastica, il ferro - ma deve anche modellare lo spazio, sia che il risultato sia un progetto alla scala urbana, sia che si tratti di un servizio da tavola.
I complementi di design non sono solo elementi funzionali, o elementi di arredo, sono oggetti che si misurano con lo spazio. L’intera opera di Ettore Sottsass Jr., nel mondo della produzione di design e delle sue collaborazioni con le aziende, è caratterizzata da questa costante tensione della forma e dall’intento di evitare un volume determinato.
Già dai primi anni Cinquanta, il giovane Ettore si misura e si esercita con l’architettura e con il design, cerca di comprendere le leggi, le tensioni, le potenzialità e le criticità di lavorare con lo spazio. Esplora lo sconosciuto e suggestivo mondo delle forme plastiche, da cui scaturisce la sua incredibile produzione tutt’ora venduta dalle aziende con cui ha collaborato come Venini e Bitossi.
La sperimentazione della sua ricerca si spinge oltre le tensioni culturali del suo tempo, verso una magica comprensione del senso della forma. Cerca di conoscere il più possibile, con la testa e con le mani, i segreti di una linea, che poi diventa una curva, che poi diventa un disegno complesso, che poi diventano superfici colorate e a strisce.
Tutta la sua produzione, sia essa in ceramica o in vetro, è caratterizzata da forme semplici, schiette, che spesso si riallacciano alla tradizione artigianale italiana, pur avendo come elemento caratterizzante lo stile inconfondibile di Sottsass. Non c’è alcuna intenzione artistica, nella sua opera, ma forme piene e tornite, composizioni composte da più pezzi che si possono usare abbinati, uno dentro l’altro, o separati. Il valore del suo design sta nella sua semplicità e freschezza, nel suo humour ingenuo e divertente, che dona calore agli oggetti.
È questo il caso delle ceramiche che Sottsass inizia a disegnare per Bitossi già dalla metà degli anni Cinquanta. Una delle prime collaborazioni tra l’azienda e il designer avviene nel 1957, quando Sottsass disegna per la Raymor di New York vasi, posaceneri, scatole per dolci e piatti, poi prodotte in italia da Bitossi, a Firenze, con la collaborazione di Aldo Landi, al tempo direttore tecnico ed artistico dell’azienda fiorentina.
Grazie proprio al rapporto che si crea con Aldo Londi, una figura dotata di un incredibile senso creativo ed estetico, nascono le prime ceramiche di Sottsass poi destinate a diventare pezzi iconici della storia del design mondiale. Nel 1954, infatti, Londi conosce Irving Richards, fondatore della Raymor, industria di oggetti e mobili moderni americana, con il quale mette in produzione molte linee di prodotti: la serie Uccelli (riproposta con successo nel 1991) e la collezione Rimini Blu, seguite da altre fortunate serie come Mondrian, Etrusca, Siviglia e tante altre.
Da questo incontro poi nasce l’idea di Richards e di Londi di lanciare Sottsass nel mondo delle ceramiche. Tra di loro, oltre ad un rapporto professionale, si crea una profonda amicizia nata anche dal loro comune obbiettivo di eliminare il cliché della ceramica come oggetto di complemento dello spazio domestico verso una nuova concezione del design e della materia. Da questo rapporto, nasce una collaborazione che dura fino agli anni Settanta e che porta alla produzione di fortunate serie come Le Ceramiche delle Tenebre (1963), Le Ceramiche di Shiva (1964), i Totem 1965-66.
È una storia fatta di vite, di persone, di amicizia, anche quella della sua collaborazione con l’azienda Venini. Paolo Venini (1895–1959), il suo fondatore, è una figura chiave del vetro muranese del Novecento che, nei suoi anni di attività, ha saputo unire una tecnica artigianale tradizionale ad un design sperimentale generato dalla vitalità del fuoco e del vetro. La produzione nel campo del vetro e dei cristalli di Sottsass con Venini inizia nel 1988, in fase matura, e continua fino agli ultimi anni di vita del designer, scomparso nel 2007. Ogni oggetto è il prodotto dell’unione tra l’amore di Sottsass per la materia prima e per culture e linguaggi antichi, e la passione per l’artigianato e per le tecniche del passato, al di là del valore scultoreo e artistico del risultato finale. Pezzi come Kiritam (1994) sono un viaggio nel tempo e nello spazio. Il nome evoca il suo lontano significato: corona, dal sanscrito kirīṭam. La sua forma riprende quelle raffigurate nei dipinti delle più celebri divinità indiane, sostituendone l'oro con il vetro.
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