Le architetture temporanee al Salone del Mobile 2022
Ecco gli stand più creativi che hanno catturato la nostra attenzione, firmati da designer e architetti del calibro di Kengo Kuma, Konstantin Grcic, Stefano Boeri e Calvi Brambilla
L’installazione “Design With Nature” di Mario Cucinella è stato il fulcro e uno degli elementi più attesi di questa edizione del Salone del Mobile: un’opera di grande scala all’interno della Fiera, che rappresentava i tanti modi in cui possiamo convivere con la natura e migliorare il nostro rapporto con essa. Cucinella ha progettato l’installazione – che comprende anche un bar, varie sedute, una biblioteca e un’area conferenze – ispirandosi alla piazza come spazio chiave delle città italiane, dove le persone si incontrano, passano il tempo e possono vivere il meglio della sfera pubblica.
Ma “Design with Nature” è solo uno degli interventi architettonici presenti in Fiera la scorsa settimana. Quest’anno molti brand hanno superato se stessi nel creare spazi e strutture indimenticabili per esporre i loro ultimi prodotti. Dai progetti firmati da architetti di serie A come Kengo Kuma e Stefano Boeri alle idee più concettuali, come il vero e proprio labirinto tessile di Verdi: ecco la nostra selezione delle architetture temporanee più interessanti al Salone del Mobile di quest’anno.
Lo stand di Konstantin Grcic per Mattiazzi trasporta i visitatori direttamente nel cuore del laboratorio di falegnameria del brand, con uno stand suggestivo dove semplici pareti di legno sono coperte di immagini in scala reale dello spazio dove vengono costruiti gli arredi esposti e del processo di lavorazione stesso. Le fotografie fuori scala creano quasi un effetto trompe l’oeil, che inganna l’occhio e ci fa credere di poter accedere direttamente alla fabbrica.
Una visita allo stand Pedrali, brand di Bergamo, è come una piccola vacanza in spiaggia. Tra i molti scorci variopinti da assimilare, spicca la cabina da spiaggia A-frame in scala 1:1, dipinta di un colore rosso ciliegia così vivido che sembra saltare fuori dalle dune. Il brand ha sfruttato il portico davanti allo stand per mettere in bella mostra il nuovo patio – un’astuta vetrina per gli arredi da esterno.
Il brand di arredi da esterno Gandiablasco ha ingaggiato l’architetto giapponese Kengo Kuma per il progetto del suo stand alla Fiera. Kuma ha adottato una tecnica apparentemente semplice per delineare vari spazi all’interno della struttura. Lunghi pannelli di tappetini tatami – usati in Giappone per rivestire la pavimentazione interna – sono appesi dall’alto con gesto ciclico e scultoreo, dando vita a una scenografia affascinante e sorprendente.
Uno stand fatto per lo più di tessuto bianco diafano può non sembrare un progetto di particolare valenza architettonica, ma il tocco leggero del brand veneto Arper dimostra il contrario, e con grande efficacia. Ogni ambientazione è circondata da tende semitrasparenti che fluttuano al passaggio delle persone. L’effetto è aperto e invitante, al punto di farci quasi dimenticarci di essere alla Fiera.