Terrazze e giardini, il salotto ritrovato
Punto di contatto tra casa, natura e città, gli spazi esterni si trasformano nella nuova “stanza in più”. Dove accogliere tutte le funzioni dell’abitare, assecondando anche grazie ai mobili il nuovo protagonismo della vita outdoor.
Sarà banale ricordarlo, ma le circostanze eccezionali dell’ultimo anno di pandemia ci hanno portato a riscoprire alcuni spazi sottovalutati: tra questi, balconi, terrazze e giardini spiccano senza alcuna esitazione come i primi della lista. Territori di confine tra l’intimità della nostra casa e il mondo esterno, gli spazi domestici all’aperto sono stati spesso bistrattati per assenza di cure, complice una percezione della nostra vita in esterno distratta, meno consapevole. Oggi, nella voglia rinnovata di aria e natura – un desiderio connesso a un cambiamento culturale in atto: viviamo del resto nell’era del multispecismo e degli orti urbani, dei giardini condivisi, del glamping e dei boschi verticali – è anche dentro l’ambiente domestico che possiamo rinsaldare questa relazione, trasformando terrazze e giardini in ambienti accoglienti, inclusivi e, perché no, tanto scenografici da trasformarsi nel nuovo “salotto buono” della vita domestica.
Per vivere al meglio l’eccezionalità di queste stanze-non-stanze, l’arredo è un elemento essenziale non solo per conferire versatilità funzionale a uno spazio che si presta a ricevere, rilassarsi, lavorare, mangiare e fare sport, ma anche per vestire il nostro salotto sulla città con arredi sofisticati, distinti dal primato di materiali pensati sì per un’esistenza outdoor, ma senza niente invidiare alla qualità e ricercatezza delle finiture dei mobili per interni.
Le sedute rappresentano senz’altro il primo tassello con cui strutturare l’identità del nostro salotto all’aperto. Rispetto ai pezzi ispirati alle tipologie consolidate dell’arredo da esterno, gli ultimi anni hanno visto affermarsi modelli dal tratto grafico più spiccato, per un effetto “colpo d’occhio” amplificato da colori e un disegno meno neutro. Qualche esempio: la collezione Cala, poltrona disegnata dal duo Doshi Levien per Kettal, prende ispirazione dalla celebre poltrona Emmanuelle, trasformandola grazie all’uso di colori estroversi e declinandola in un divano a tre posti che spicca per l’ariosità del leggero intreccio della base. Nel catalogo del marchio italiano Nardi, Komodo è un sistema di sedute con struttura in resina fiberglass e imbottiti completamente modulabile. Ispirato alle forme organiche, il suo schienale stilizza l’andamento geometrico dei rami. Assecondando uno spirito più informale, Gandia Blasco propone con Buit un sistema di sedute composto da poltrone affiancabili e pouff in alluminio. L’anima iper-geometrica del pezzo, esaltata sia dal profilo arrotondato sia dalla geometria del grigliato metallico, è smorzata dall’imbottitura, intrecciata in maniera originale tra i passanti della griglia. Sempre in tema di spiccato grafismo, anche un grande classico come la poltrona Luxembourg di Fermob, quella che ritroviamo negli omonimi giardini della Rive Gauche di Parigi, si aggiorna con freschezza grazie all’uso di un inedito color cactus.
Oltre le sedute canoniche, altre tipologie ibride confondono i tratti tra poltrona, divano e chaise longue dando vita a modelli cosiddetti “a isola” o cocoon: uno specchio perfetto dei tempi, che si allinea alla cultura “laid back” e che vede nello spazio all’aperto un’opportunità per uno stile di vita più informale. Orbit, del designer Richard Frinier per il marchio Dedon, è un lettino circolare dotato di capotte in polietilene: un compendio ideale per la lettura, la siesta e perfino lo smart working al riparo dal sole. A forma di teepee, Hut di Ethimo viene definito dal suo progettista Marco Lavit come “un nido insolito a misura d’uomo, un luogo di pausa e rigenerazione”: la sua struttura in Accoya®, un legno acetilato completamente atossico e riciclabile, accoglie il corpo e crea una cortina naturale con lo spazio circostante.
Per chi cerca tra terrazze e giardini il simulacro di una vita sul bagnasciuga, Emu propone con Snooze un accostamento cromatico divertente che esalta il profilo leggero del lettino impilabile, disponibile anche in versione sdraio. Dal designer spagnolo Alberto Lievore arriva invece il daybed Ria prodotto dal marchio italiano Fast; nella stessa collezione, una serie completa di divani e poltroncine. Per schermare il sole, nuove proposte superano il modello tipico del classico ombrellone circolare apribile dal basso: con base in alluminio verniciato, il modello Coral Reef di Roberti Rattan si distingue per l’inedita copertura a doppio cerchio sovrapposto. Infina UX del marchio belga Umbrosa presenta, invece, una curiosa forma quadrata dagli angoli smussati, che gli conferisce un carattere felicemente sbarazzino.
Per mangiare o lavorare, terrazze e giardini non possono prescindere dalla presenza di un tavolo. Link, prodotto da Varaschin su progetto di Alain Gilles, è allungabile e si modula sulla base delle esigenze. Tra le sedute, il modello Arena proposto da Isimar nell’omonima collezione gioca con il fascino atemporale della paglia di Vienna, adattandola alle condizioni d’uso in esterno. Anche i tappeti, infine, fanno il loro ingresso nel “salotto buono” all’aperto: come nel caso di Round della collezione Deco di Gloster, ci aiutano a “completare il quadro”, rafforzando le sollecitazioni materiche e cromatiche e offrendo un rinnovato senso di pienezza che niente fa invidiare ai salotti rinchiusi tra le mura di casa.