A Manlio Armellini intitolata la borsa di studio in Furniture Design del Politecnico di Milano
Il Salone del Mobile.Milano promuove lo studio del progetto dell'arredo presso il POLI.design, grazie a una borsa intitolata allo storico AD di Cosmit che rese il Salone la manifestazione internazionale che è oggi
Studenti italiani e internazionali che si iscriveranno al Master in Furniture Design del Politecnico di Milano portanno, a partire dall'anno accademico 2022/2023, beneficiare di una borsa di studio intitolata a Manlio Armellini, Segretario generale di Cosmit dal 1965 e poi amministratore delegato.
L'iniziativa, fortemente voluta dal presidente del Salone del Mobile.Milano Maria Porro, è sostenuta anche da Armida Armellini, che è sempre stata a fianco del marito nella sfida di trainare sul palcoscenico internazionale quel fenomeno unico nell’industria italiana che è l’arredamento made in Italy, leader sui mercati di tutto il mondo, portando la città di Milano al centro dell’attenzione mondiale nel settore. Fu proprio Armellini, infatti, che avviò il percorso per creare un sistema fieristico complesso in grado di diventare un punto di riferimento fondamentale per le aziende, per gli stili, per la ricerca, per la tecnica e per le tendenze dell’abitare, affiancando all’appeal commerciale della manifestazione uno straordinario insieme di eventi culturali: dalle monografie dedicate ai maestri del design alle grandi mostre a tema, dagli eventi artistici fino agli spettacoli teatrali.
Il master universitario in Furniture Design del Politecnico di Milano e gestito da POLI.design affonda le proprie radici culturali nel modello italiano di relazione tra impresa e design, ma si pone allo stesso tempo l’obiettivo di sviluppare nuove conoscenze per sostenere l’innovazione necessaria a rispondere alle sfide poste dai cambiamenti tecnologici, sociali, climatici e di mercato. Il master, diretto da Alessandro Deserti, professore ordinario del dipartimento di design del Politecnico di Milano, e da Francesco Zurlo, presidente POLI.design e preside della Scuola Design del Politecnico di Milano, è giunto ormai alla sua quinta edizione e finora ha formato circa cento studenti, provenienti da ventotto diversi paesi del mondo.
Ogni anno verrà assegnato un contributo per coprire il 50% della quota di iscrizione per uno studente italiano e per uno studente straniero, nella forma di una borsa di studio assegnata da una commissione formata dalla direzione del master, da Armida Armellini e da Maria Porro, che ricorda Manlio “un uomo vulcanico e visionario, raffinato e generoso. Da quando nel 1965 ha avuto l’intuizione di completare l’offerta commerciale di Salone del Mobile.Milano con la presenza delle principali aziende leader del settore arredo raccolte tutte insieme, il Salone è decollato diventando quello che oggi tutti conosciamo e apprezziamo, il fiore all’occhiello di Milano e di una nazione intera”, continua Maria Porro.
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“Gli anni che ci attendono saranno unici per intensificazione di creatività e di progettualità – spiegano dalla direzione del master. E formare designer preparati e consapevoli del ruolo del design nel contesto socioeconomico sarà fondamentale. Il design è infatti ben più di una disciplina finalizzata al bello e al ben fatto, che è cosa comunque importante visto che siamo il secondo paese manifatturiero in Europa, ma è molto di più perché, con il suo approccio, diventa un asset strategico per l’innovazione e la competitività di istituzioni pubbliche e private così come di PMI e multinazionali: Manlio Armellini lo sapeva bene e grazie al suo lavoro è riuscito a dimostrarlo non solo al nostro Paese ma al mondo intero”.
Rivolte ai giovani sono anche le parole di Armida Armellini: “Sono contenta che, grazie alla sentita partecipazione del Politecnico di Milano, insieme al Salone del Mobile siamo riusciti a dare il via a questa borsa di studio per premiare le capacità e l’entusiasmo di due brillanti giovani. Mio marito è stato il lungimirante ideatore e promotore di innumerevoli importanti iniziative dedicate alle aziende ma anche ai giovani talenti, nei quali ha sempre riposto molta speranza e fiducia; sono quindi oltremodo felice di sapere che quanto lui ha fatto per il Salone possa continuare a essere riconosciuto anche dalle nuove generazioni.”